"Invece di rispettarmi, l'avversario mi denigrava per il mio passato"
Francesco Zizzari racconta un brutto episodio avvenuto durante Zenith Audax-Grassina (Eccellenza girone B)
"Oggi nella partita con una squadra prima in classifica un giocatore di questa Squadra mi ha ripetutamente chiesto chi fossi, dove avessi mai giocato e chiesto se volessi la sua maglia e il suo autografo... ; Che Delusione... Sono tonato a casa amareggiato perché io appartengo a un calcio fatto di RISPETTO e VALORI. Non mi sarei mai permesso di comportarmi così anzi quando avevo il piacere di giocare contro GIOCATORI che scendevano da categorie superiori li guardavo e li ammiravo a volte anche imbarazzato !!! Sarò fatto male io (non credo), ma se un giorno dovessi allenare, prima di ogni aspetto calcistico cercherò di trasmettere EDUCAZIONE e RISPETTO, soprattutto verso PERSONE PIÙ GRANDI !!! ... CARO CALCIO".
E' questo il post-sfogo di Francesco Zizzari sul suo profilo facebook dopo quanto avvenuto domenica scorsa durante la gara tra Zenith Audax e Grassina (Eccellenza girone B). L'argomento è purtroppo di grande attualità in un mondo del calcio dove sempre di più la fanno da padrone la mala educazione e la mancanza di rispetto verso qualcuno.
Contattato da TOSCANAGOL, Zizzarri entra nel merito, raccontando nel dettaglio quanto avvenuto al "Chiavacci". "E' stato un episodio spiacevole per come sono fatto io e per come ho sempre vissuto il calcio. Durante la partita c'è stato uno scontro di gioco con un avversario e mentre ripartiva il gioco questo ragazzo ha iniziato a rivolgersi verso di me con un tono prepotente, chiedendomi se volevo la sua maglia o un suo autografo, dicendomi che non gliene fregava niente di me".
Zizzari è rimasto sorpreso. "All'inizio non capivo cosa volesse o che scopo avesse. Poi me lo sono presa e ho reagito chiededogli cosa volesse anche in maniera nervosa. A fine gara ero amareggiato e mi è venuto normale sfogandomi con i miei compagni e con la famiglia stessa".
Poi tornando a casa ecco il racconto alla compagna e la delusione per quanto accaduto. "Il calcio è cambiato. Il rispetto di una volta non c'è più, come quei valori che una volta si insegnavano, come quelli di stare dentro uno spogliatoio. Rispettare cioè tutte quelle persone tipo il magazziniere che magari viene considerato solo quando c'è una vittoria importante. Questi aspetti qua si sono persi ed è triste che le Scuole Calcio prima di insegnare i moduli non insegnino il rispetto".
In tanti hanno risposto al post di Francesco. "La risposta migliore alla mia delusione è quella dei tanti tifosi delle squadre dove ho giocato, qualcuno anche in maniera più provocante, chiedendomi di fare presente la mia carriera e i gol che ho fatto in passato e perchè non avessi risposto in maniera più "ignorante", rispondendo in toni diversi. E' un episodio che mi è dispiaciuto, capisco che possano avvenire spesso sui campi da calcio, ma proprio perchè sono cresciuto con certi valori che me la prendo maggiormente".
Zizzari esclude in maniera perentoria di aver avuto atteggiamenti... da divo. "Sinceramente chi mi conosce sa che persona e professionista sono e la dimostrazione del mio atteggiamento sta nel fatto che mi comporto nello stesso identico modo di quando ero in Serie B. Ho ancora tanta voglia di giocare e ci tengo a far bene e a far goal: quest'anno ne ho fatti 11, ma non sono contento perchè potevo averne fatti tranquillamente 15. Tutto questo mi dà ancora stimoli e voglia di giocare, altrimenti avrei già smesso".