"Raggiungere prima possibile la SALVEZZA, poi ci DIVERTIREMO"
Il diesse Luca Pacitto spiega programmi e segreti della sorpresa Ghivizzanoborgo
Tra le sorprese (più o meno relative) di questo girone E della serie D c'è senz'altro il Ghivizzanoborgo di mister Guido Pagliuca capace di issarsi al quarto posto della graudatoria a soli quattro punti dal vertice. Un avvio di stagione davvero importante per la società della Media Valle di Lucca che viene "spiegato" molto dettagliatamente nell'articolo che il collega Luca Tronchetti ha scritto nella pagina sportiva del quotidiano IL TIRRENO, cronaca di Lucca, andando alla scoperta del nuovo direttore sportivo Luca Pacitto e che riprendiamo in alcvuni brani.
È il diesse antidivo per eccellenza. Campano, un passato da attaccante di serie C e D, cresciuto all’ombra di allenatori del calibro di Tesser, Tobia e Maddaloni (già collaboratore di Marcello Lippi), Luca Pacitto, 39 anni, è l’architetto di questo GhiviBorgo rivelazione della prima parte della stagione e che domenica affronta allo stadio delle Terme di Bagni di Lucca una delle candidate alla promozione: la Sangiovannese.
"Sarà una sfida sicuramente bella e interessante - ha detto Pacitto - , ma non dobbiamo essere ossessionati dal risultato. I nostri programmi sono diversi da quelli dei valdarnesi: noi dobbiamo raggiungere il fretta la quota salvezza e a quel punto potremo divertirci".
Quando lo indichi come architetto del GhiviBorgo dei miracoli lui non ti fa finire la frase: "Guardi che il nostro è un lavoro d’equipe. Al centro del progetto c’è Pagliuca, il miglior tecnico della categoria che volevo portare anche a Montemurlo. Con lui i giocatori migliorano e danno il 110%. Io, patron Remaschi, il presidente Nieri e l’ottimo Marracci ci confrontiamo costantemente".
Pacitto, dopo aver fatto il giro d’Italia da calciatore iniziando dalle giovanili della Casertana per poi passare a Battipagliese, Rimini, Bolzano, Civitanovese, Viareggio e tante altre, a 29 anni per un infortunio smette e collabora con un pool di procuratori composto da Giovanni Bia, Claudio Sclosa e Francesco Romano: "Fu un bel periodo di formazione. Avevamo la procura di giocatori importanti: Cigarini, Macheda, Dessena, Donati. Poi mi sono messo in proprio e ho fatto il consulente ad Alghero, Sestri Levante e per un paio d’anni al Jolly Montemurlo".
Quest’estate la telefonata di Remaschi: "È un grande conoscitore di calcio e lavorare con lui è davvero stimolante. Una cosa la posso dire: il GhiviBorgo è una grande famiglia dove tutti remano nella stessa direzione e dalla stessa parte".
Per Pacitto i favoriti alla vittoria in campionato sono Ponsacco e Pianese. "Leggermente sotto metto Prato, Gavorrano e Sangio".
Ma come nasce il GhiviBorgo dei miracoli? "Sul bomber Ortolini (7 gol, capocannoniere) credo di aver influito. La sua compagna è di Viareggio e attraverso il suo procuratore l’ho contattato. Risparmiamo vitto e alloggio e abbiamo un calciatore da categoria superiore. Sulle punte mi sbaglio difficilmente. I giovani? Il portiere Sottoriva lo seguo dalla Primavera del Latina. È una sicurezza come Gargano (Fiorentina), Ghini (Bologna), Dell’Orfanello (Lucchese), Micchi (Pisa) e Tagliavacche. Una parola in più vorrei spenderla per Maccabruni (figlio d’arte, il babbo ha giocato in C con la Massese ndr) che è diventato elemento fondamentale e per Nottoli che prima dell’infortunio era il giocatore di maggiore prospettiva".