"GIALLO" per un giovane ARBITRO aggredito al termine di una gara
E' successo domenica scorsa fuori dal recinto del campo dell'Aquila S. Anna: la società di casa si dichiara totalmente estranea ai fatti
Episodio increscioso accaduto al termine di Aquila Sant’Anna-Sporting Club Calci, gara valevole per il Girone C di Seconda Categoria e conclusasi sul risultato di 0-2. Thomas Domenici, arbitro viareggino che ha diretto il match, sarebbe stato aggredito quando è uscito dall’impianto sportivo e si è diretto verso la propria auto da alcune persone che sarebbero già state identificate dalla Questura di Lucca. Il giovane fischietto ha trascorso la notte tra domenica e lunedì all’ospedale in attesa del responso della tac alla testa, che fortunatamente ha avuto esito negativo.
E' stata la mamma di Thomas Domenici, il giovane arbitro della sezione "Domenici", a denunciare l'accaduto alla redazione di Viareggio de LA NAZIONE. "Io non so come insegnino i professori picchiati dagli alunni e non so come arbitri mio figlio... So soltanto che questa società è davvero malata". E poi. "Non è possibile e non è giustificabile che accadano queste cose – ripete Sonia Domenici, madre del giovane arbitro viareggino – è una società malata che ha perso il senso della misura e non ha forse più valori da trasmettere. Lo vediamo nelle scuole, nei campi sportivi e in ogni aspetto del nostro vivere quotidiano. Per fortuna mia figlio ora sta bene, ma come può sentirsi una madre sapendo che il figlio è stato aggredito e pestato con calci alla testa?".
L'Aquila S. Anna però non ci sta e tramite un suo comunicato, spiega la sua versione dei fatti replicando all'articolo uscito su LA NAZIONE online. “L’ASD Aquila S. Anna si dissocia dai deplorevoli fatti avvenuti domenica sera che hanno visto protagonista il direttore di gara della sfida di domenica scorsa contro il Calci. La società dispiaciuta per i fatti accaduti, esterna vicinanza e massima solidarietà all’arbitro Domenici della Sezione AIA di Viareggio e si sente parte lesa: quanto avvenuto infatti, lede alla propria immagine di società impegnata nel settore giovanile, in campo sociale e nel trasmettere valori umani e sportivi, pur nel contesto assai complesso come ricordato dall’articolo del giornalista Paolo Di Grazia.
La società, nei suoi quasi cento anni di storia, non è mai stata invischiata in eventi di violenza. Doveroso da parte societaria puntualizzare ulteriormente che i presunti aggressori del direttore di gara non sono assolutamente propri tesserati o a persone legati in qualche modo alla società che tutelerà i propri interessi nelle sedi opportune.
Nei fatti citati, il comportamento dei dirigenti dell’Aquila S. Anna è stato quello previsto dai regolamenti e dalla prassi. Infatti, il pubblico è stato separato dai tesserati e dal direttore di gara presenti nel recinto di gioco. Questo è avvenuto prima, durante e per oltre mezzora dopo la fine del match. I fatti sono avvenuti lontano dall’impianto sportivo, laddove il direttore aveva deciso di parcheggiare il proprio automezzo, senza che nessun segnale aversse lasciato presagire una situazione del genere: l'Arbitro uscito dallo spogliatoio dopo la doccia, è stato accompagnato dal dirigente addetto dell’Aquila S. Anna e, al momento in cui è avvenuto il contatto, il presidente e altri dirigenti locali sono intervenuti per sedare la rissa che si era venuta a creare.
Come società, confermiamo quanto pubblicato sul giornale: quanto avvenuto nei novanta minuti in campo non ha influito sull’increscioso episodio descritto. La società Aquila S. Anna resta a disposizione per ogni ulteriore chiarimento con gli organi di stampa e con le autorità competenti”.
Ma allora che cosa è successo veramente? E' stata un'aggressione dovuta all'arbitraggio oppure è successo altro? Ci sarebbe una versione dei fatti che racconterebbe che Domenici è uscito dagli spogliatoi intorno alle ore 18,30, quaranta minuti circa dopo la fine della gara e sarebbe stato accompagnato dal dirigente addetto della società di casa verso l'auto parcheggiata a circa 100 metri. Una strada stretta con carreggiata ridotta anche a causa del parcheggio di altre auto. Qua, stando alle testimonianze di alcuni presenti, ci sarebbe stato l'evento scatenante che niente avrebbe chiaramente a che fare con quanto accaduto in campo. L'arbitro che aveva la borsa su una spalla avrebbe inavvertitamente urtato un signore presente in quel momento nei pressi del parcheggio dell'auto, provocandone la reazione e poi l'aggressione.
Da parte sua, l'allenatore Stefano Vuono dello Sporting Calci dichiara di non aver visto niente. "Mi dispiace che sia venuta fuori questa cosa, sicuramente incresciosa. Quando io sono uscito dal cancello era già successo tutto, quindi non sono in grado di raccontare. Solo per sentito dire, mi è stato detto che l'arbitro uscendo abbia dato come una borsata mentre passava e poi da lì sia nato il parapiglia. Altri invece dicono che non sia accaduto così. Io avevo fatto la doccia e mi sono attardato nell'uscire. L'ho fatto nel momento in cui ho visto arrivare la Polizia, a quel punto noi siamo montati in macchina e tornati a casa".
Vuono tiene a precisare una cosa. "Sto leggendo da varie parti che quelli dell'Aquila S. Anna si siano arrabbiati con l'arbitro per il rigore che ci ha dato. Premettendo che era netto (VEDI FOTO), io non ho visto alcuna protesta. Casomai ce l'avevano per il primo gol che abbiamo segnato".