"Entusiasmo, amore, voglia, impegno: questo è il MONTECATINIMURIALDO"
Parla Andrea Spinelli, socio e co-fondatore del club termale
Andrea Spinelli, socio e co-fondatore del MontecatiniMurialdo, da anni fa parte della grande famiglia biancoceleste e senz'altro si può considerare un pezzo di storia di questa società.
Come nasce l'idea di fondare il club? "Siamo partiti dal campionato UISP: una delle principali ragioni era quella di riaprire l´oratorio, poichè all´epoca i campi erano abbandonati. Abbiamo iniziato con cinquanta bambini, oggi siamo quasi trecento. Tutto questo grazie all´arrivo di Marcello Bartoli, Stefano Scaffai e con Massimiliano Potenza allora sponsor del Grest. Il primo presidente è stato Antonio Ruggiero che attualmente fa ancora parte della dirigenza. All´epoca io ero il suo vice. C´era anche Don Luigino Carletti, presidente onorario che ci aiutò all´epoca a far partire il progetto".
Quali sono gli aspetti che più ti piacciono della filosofia di calcio del MontecatiniMurialdo? "La filosofia era ed è veder crescere i bambini. Prima avevamo come scopo principale quello di far giocare i bambini della Parrocchia e della zona sud di Montecatini. Con lo scioglimento del Montecatini e l´ingresso in società di Marcello Bartoli, è nato il MontecatiniMurialdo unica vera società per i montecatinesi. Per questo oggi il nostro obiettivo è quello di vedere i giovani montecatinesi giocare a calcio per la nostra maglia, o comunque onorare la nostra società in giro per la Toscana e l´Italia come è avvenuto per tanti ragazzi che, nel corso degli anni hanno iniziato a giocare nella nostra società e hanno proseguito la loro carriera nei settori giovanili professionistici".
Quali sono le soddisfazioni più grosse che ti sei tolto da dirigente del MontecatiniMurialdo? "La mia più grande soddisfazione è stato il primo campionato allievi provinciali vinto con Patrizio Pazzini. Fu un grande risultato perchè ci permise di disputare il primo campionato regionale l´anno successivo. Un´altra grande soddisfazione è vedere crescere i nostri ragazzi, sia a livello calcistico che numerico. In più mi rende fiero vedere la nostra società avere ormai venti anni di vita. Questo dimostra che siamo una realtà stabile e consolidata nel panorama calcistico dei dilettanti a livello giovanile".
Sei nel calcio da tanti anni: cosa secondo te è cambiato di più, cosa invece è rimasto sempre uguale? "Negli anni è cambiato il metodo di lavoro in campo. Prima era solo divertimento; piano piano il lavoro è diventato sempre più impegnativo e competitivo. L´obiettivo è dare qualità calcistica oltre al divertimento. La scuola calcio è giusto che faccia attività divertente, ludico motoria, per imparare a coordinarsi e imparare i rudimenti del gioco del calcio. Nel settore giovanile, dai quattordici anni in poi, il risultato diventa più importante. La cosa bella è che lo spirito di appartenenza del gruppo dirigente storico è rimasto lo stesso: entusiasmo, amore, voglia, impegno, altrimenti non ci sarebbe il calcio dei ragazzi a Montecatini".