ALLENATORE prende SETTE mesi di SQUALIFICA: "E' stato un EQUIVOCO"
E' successo a Vorno nel girone A di Promozione. Parla Alfredo Cardella: "Gesticolavo per far rientrare i giocatori del Pietrasanta nello spogliatoio e inavvertitamente ho toccato l'arbitro che passava"
Una lunga e pesante squalifica fino all'8 Ottobre 2018. L'ultimo bollettino regionale della LND Toscana evidenza la "stangata" per l'allenatore del Vorno (Promozione girone A) Alfredo Cardella "reo" secondo quanto scritto nella sanzione, al termine della gara persa in casa contro il Pietrasanta, di "cercare di colpire con uno schiaffo un calciatore avversario con il quale stava discutendo animatamente ed involontariamente raggiungeva al collo il D.G. che si era frapposto, procurandogli lieve e momentaneo dolore".
Cardella non ci sta e si sfoga con TOSCANAGOL. "Chiedo scusa alla società Vorno, ai giocatori e ai tifosi. Sono molto deluso e amareggiato dell’accaduto, ho chiesto alla società di proseguire senza di me, ha persone valide e competenti all’interno, Dal Porto che ha il patentino di allenatore, ha guidato squadre e vinto campionati e Bertini, attualmente il mio secondo che può tranquillamente guidare la squadra al traguardo che si merita. I giocatori non stanno facendo qualcosa di straordinario, stanno facendo quello che si meritano perché questa squadra ha i valori e le qualità tecniche per vincere campionato e coppa. Sono primi in classifica dalla prima giornata e sono in finale di Coppa Toscana. Io glielo dissi il primo giorno che ci incontrammo: dovete credere in voi stessi, rispettare gli altri, ma non aver paura di nessuno, dovrete lottare contro tutti e tutto perché tutti si chiederanno come il Vorno potrà essere lassù, e questo è successo. Da oggi dovranno essere più responsabili in campo ed ascoltare i consigli da chi siederà in panchina".
Ma ha rassegnato le dimissioni? "Non ho detto questo: ho solo chiesto alla società di valutare serenamente l’accaduto a 360 gradi senza se e senza ma, senza farsi condizionare dai sentimenti e dai rapporti di stima reciproca che ci hanno portato fino qui, credo che sia giusto che valutino i pro e i contro di questa sentenza per certi versi assurda".
Già la sentenza: ma cosa è successo realmente? "Non volevo parlare dell’accaduto, ma siccome mi chiama il mondo per sapere cosa ho fatto, lo spiego serenamente come ho provato a spiegarlo all’arbitro ma evidentemente senza farmi capire. Purtroppo è stato enfatizzato un fatto che di per sè era solo un normale diverbio a fine gara davanti la porta degli spogliatoi, dove l’arbitro era semplice spettatore e non parte in causa. Gli animi si sono scaldati e io con l’aiuto di un braccio invitavo i giocatori ad andarsene negli spogliatoi a festeggiare la loro vittoria. Involontariamente, come del resto ha dichiarato l’arbitro, l'ho toccato su una spalla. Non so se l’esempio che sto facendo riesca a far capire la dinamica dell’accaduto: è come se un calciatore calcia in porta e l’arbitro intercetta il pallone e la sfera finisce a fondo campo. Si riparte da calcio di rinvio. Ecco nel mio caso l’arbitro non c’entrava niente Questo è tutto, credo che il voler aggiungere sul rapporto che gli ho provocato leggero dolore sia di per sè non commentabile, e faccia capire la personalità di questo ragazzo, perchè alla fine di un ragazzo si tratta".