"Spero che il mio ESONERO possa SPRONARE la squadra verso la SALVEZZA"
JUNIORES REGIONALI GIRONE B, l'allenatore Daniele Compagnone racconta cosa sta succedendo al Castelnuovo Garfagnana
A qualche giorno di distanza dal suo esonero alla guida della formazione Juniores regionale del Castelnuovo, l'allenatore Daniele Compagnone ci racconta il suo stato d'animo e l'amarezza del momento.
Si aspettava che finisse così? "Come si dice, finiscono i matrimoni, può finire anche un rapporto calcistico che dura dal 2008. Come ben sapete per me Castelnuovo è una seconda casa, ho passato dieci anni fantastici, conditi da bellissime vittorie e da momenti difficili, sono partito dai piccoli amici e sono arrivato ad allenare per 10 giornate la prima squadra in eccellenza. Purtroppo questa stagione, iniziata molto bene in quanto eravamo secondi alla nona giornata, è diventata complicata strada facendo a causa di moltissime situazioni, che hanno portanto al mio esonero. Questa decisione spero possa essere d'aiuto a questo gruppo di ragazzi per conquistare una salvezza che meritano".
Ma si aspettava di essere esonerato? Ha pensato che ci fosse questo rischio? "Non credo che nel calcio una società debba guardare la riconoscenza. Nel calcio ci sono obiettivi da raggiungere e risultati da ottenere. Quindi credo che la società in questo momento abbia fatto la scelta giusta, in quanto a questi ragazzi serve una scossa mentale, perché le qualità tecniche ci sono. Il nostro è un mestiere ad alto rischio, quando si vince e si raggiunge l'obiettivo va bene, quando invece si perde e l'obiettivo risulta essere lontano si rischia. Per cui immaginavo che potesse accadere qualcosa".
Si imputa qualche cosa, oppure cosa c'è alla base di questa "crisi" ormai lunga? "Questa è una domanda complicata, è molto difficile rispondere scendere nei dettagli. Come si sa lavorare in una squadra Juniores è molto complicato, perché più che un allenatore, diventi un selezionatore, in quanto la vicinanza alla Prima squadra ti implica delle scelte, le quali a volte diventano controproducenti per svariate motivazioni. Io credo che se siamo giunti a questa situazione è per un concorso di colpe, e naturalmente il primo che paga è l'allenatore".
Alla società cosa rimprovera, se cì'è qualcosa da rimproverare... "Beh, mi volete mettere in difficoltà... Dico con tutta onesta che tante cose non sono andate, a partire dall'inizio, ma non voglio scendere nei dettagli. Quello che ha creato maggiori problematiche è stato l'infortunio di Matteo Satti, portiere del 1999 che militava in prima squadra, il quale mi ha privato di almeno cinque-sei giocatori del 99/00 sui quali avevamo costruito la squadra Juniores. La società tiene molto alla salvezza di questa squadra, e adesso credo che si debba mettere completamente a disposizione di chi mi ha sostituito, in modo che possa essere "squadra" per nove partite".