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"Il CALCIO TOSCANO non è questo: serve RIBADIRLO con FERMEZZA"

Ci scrivono i presidenti Bosi (Ponte Rondinella Marzocco) e Bellosi (Casellina) che chiedono alla "LND Toscana di difendere i volontari del calcio che con passione seguono questo sport"

Pubblichiamo qua sotto un intervento a firma congiunta da parte dei presidenti di Ponte Rondinella Marzocco e Casellina che prendono posizione relativamente all'inchiesta che si sta svolgendo a livello giudiziario e federale per capire ruoli, responsabilità nella vicenda che sta sconvolgendo il calcio regionale dilettantistico e giovanile.

Su questo argomento siamo disponibili ad aprire un dibattito ed ospitare altri interventi perchè è chiaro che stiamo leggendo, almeno in sede accusatoria, vicende davvero da censurare. Va però anche sottolineato come nel suo intervento dello scorso 28 Dicembre in occasione dell'Assemblea Straordinaria delle società toscane, il presidente Mangini sull'argomento chiese (LEGGI QUA)  di aspettare i tre gradi di giudizio onde evitare "tensioni che non farebbero certamente bene a nessuno".

Con grande dispiacere assistiamo ormai da molti mesi a notizie di stampa riguardanti pesanti inchieste penali e sportive che investono il mondo del calcio della nostra Regione. Partite addomesticate, tesseramenti irregolari, tutto finalizzato ad accrescere interessi personali ed economici che dovrebbero essere estranei al calcio giovanile e dilettante.

L'immagine del calcio toscano e dell'intero movimento ne escono devastati  e, al giudizio del lettore, è facile pensare che tutto il movimento sia infetto dal virus della frode sportiva.

In realtà il sistema del calcio giovanile e dilettantistico è sostenuto da un esercito di volontari, da persone per bene e da tanti presidenti onesti. Da chi sacrifica tempo al lavoro e alla propria famiglia e, molto spesso, contribuisce di tasca per coprire le esigenze delle società.

Siamo fortemente convinti che occorra riaffermare il ruolo del calcio dilettantistico e giovanile come elemento essenziale per una società migliore e rilanciare con forza l'aspetto educativo dello sport per i giovani.

Ci auguriamo che, in queste ore, la FIGC Toscana, per bocca dei suoi massimi dirigenti prenda finalmente posizione sull'argomento anche a difesa dei volontari del calcio che meritano di essere tutelati anche per proseguire, con rinnovato entusiasmo, la missione di migliaia di persone per bene e disinteressate indispensabili per l'affermazione dello sport come sistema di valori per la crescita dei giovani atleti.

Infine, pur auspicando che almeno alcuni dei dirigenti coinvolti in modo secondario nella vicenda potranno nei prossimi mesi dimostrare la propria estraneità ai fatti, pensiamo che in futuro il Comitato Regionale Toscano dei dilettanti debba dare segni di discontinuità rispetto al passato e vigilare maggiormente sul rispetto delle regole:

Al di là dei risvolti giudiziari che interessano ben poco, ciò che emerge è che nel recente passato una ristretta cerchia di persone concentrava su di sé troppi ruoli e conseguentemente esercitava eccessiva influenza sulla vita del calcio e della Figc Toscana; questo non dovrà più accadere e le società tutte, vere padrone del movimento regionale, dovranno presto tornare ad essere le vere ed uniche protagoniste delle scelte sportive della Toscana, attraverso percorsi partecipativi, inclusivi e democratici.

Lorenzo Bosi - Presidente Ponte Rondinella Marzocco
Giovanni Bellosi - Presidente Usd Casellina

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  Scritto da La Redazione il 16/01/2018
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