MANGINI tuona contro i DEFERIMENTI: "Li abbiamo letti sui GIORNALI..."
Al presidente regionale della LND non piace il giustizialismo e chiede di evitare le sentenze
Non poteva non entrare nel merito dopo quanto accaduto (LEGGI QUA) nei giorni scorsi nel calcio dilettantistico toscano. L'occasione dell'Assemblea Straordinaria Elettiva è servita al presidente regionale della LND Paolo Mangini per fare alcune importanti precisazioni.
Così, al termine del suo intervento, ha voluto fare le sue riflessioni. "Vorrei dividerle in due parti. La prima, riguarda l’indagine della magistratura ordinaria inerente alcuni reati relativi all’ingresso clandestino di minori stranieri in Italia per partecipare ad attività calcistiche. Ci sono state da parte di alcuni coinvolti richieste di applicazione della pena (patteggiamento). Fortunatamente, al momento sembra che i minori coinvolti (ragazzi che provengono da alcuni paesi africani e che poi, quando va bene, vengono inseriti nei settori giovanili) non siano stati oggetto di maltrattamenti o abbandoni e questo è importante perchè altre volte si sono verificati anche fatti di questo genere. In merito, io penso che le società di calcio, in particolare quelle dilettantistiche, debbano avere altri obiettivi, altre finalità, che sono quelle di fare calcio, di promuovere l’attività nei loro contesti territoriali di riferimento, coinvolgendo tutti quelli che hanno questa passione, senza distinzioni di genere, pelle, religione, di essere un punto di riferimento per tutte la comunità che li circonda (come avviene nella stragrande maggioranza dei casi), evitando di lasciarsi coinvolgere in situazioni ed attività che non fanno parte del nostro mondo e che possono essere deleterie per un intero movimento".".
Secondo aspetto. "Per quanto riguarda il deferimento della Procura Federale verso i tesserati di alcune società della nostra regione, invito tutti a non confondere il deferimento con una sentenza. Le due cose non hanno niente a che fare. C'è il diritto di difendersi per chiunque sia coinvolto in questa vicenda. Anche la Giustizia sportiva ha tre gradi di giudizio e vanno rispettati. Cerchiamo di non alimenatre tensioni che non farebbero certamente bene a nessuno".
Poi un grande rammarico. "Infine sono dispiaciuto e anche contrariato, perché alcune nostre società e tesserati hanno saputo dei deferimenti al loro carico solo dai giornali, prima ancora di ricevere l'atto dalla procura federale. Non mi sembra corretto ne rispettoso per coloro che ne sono coinvolti".