La storia di GIUSEPPE GIANNINI, dai DILETTANTI al debutto in SERIE C
"E' un grande balzo, ma io ho tanta voglia di arrivare e voglio sfruttare la mia freschezza"
Per chi non è più giovanissimo Giuseppe Giannini è un nome e cognome che ha scritto pagine importanti nel calcio italiano. "Il Principe", questo è era il suo soprannome, classe 1964, è stato per anni il capitano e una bandiera della Roma (quindici anni di militanza con 318 presenze) e con la Nazionale azzurra (47 presenze e 6 gol).
Ma il Giuseppe Giannini dei giorni nostri è un toscano, vive a Montecatini Terme, è un bravo studente e a soli 17 anni ha già debuttato in serie C con la maglia del Prato lo scorso 5 Novembre contro il Piacenza nei minuti finali. Poi una presenza in panchina mercoledì 8 al Porta Elisa di Lucca, quindi domenica scorsa ecco il lancio da titolare fin dal primo minuto nel 2-2 casalingo (sul neutro di Pontedera) contro l'Arzachena.
Una storia tutta raccontare quella di questo ragazzo che è arrivato nei professionisti dopo essere cresciuto in due dei settore giovanili più importanti a livello dilettantistico della nostra regione. E' lo stesso Giuseppe a raccontarla a TOSCANAGOL. "Sono cresciuto nel Margine Coperta dove ho giocato fino agli Allievi B, gli Allievi A li ho fatti al Tau e ora al Prato. Gioco da quando avevo 5 anni e sono di Montecatini Terme."
Giannini è reduce da una stagione importante con gli Allievi del Tau con la convocazione insieme ai compagni Arcoraci e Fornaciari nella Rappresentativa Toscana che ha partecipato al Torneo delle Regioni in Trentino. Durante l’estate il passaggio in prestito al Prato, un salto di livello e qualità che il giovane e forte centrocampista sta capitalizzando fin dall’inizio del campionato. "Ho iniziato con la Berretti con cui ho fatto la preparazione e le prime quattro giornate di campionato, contemporaneamente durante la settimana mi allenavo con la prima squadra e nella gara interna contro il Monza ho fatto la mia prima panchina, da lì sono stato sempre con loro fino all’esordio contro il Piacenza e quello dal primo minuto con l’Arzachena. Naturalmente non mi aspettavo di esordire in Lega Pro a 17 anni ma era andato a Prato con la voglia di far bene e dopo un buon avvio con la Berretti, ho avuto la possibilità di confrontarmi ad un livello più alto e questo mi da la carica per lavorare di più e meglio perché c’è ancora tanto lavoro da fare."
Uno dei pregi di Giuseppe è una certa duttilitàm con la possibilità di giocare in più ruoli. "Qua a Prato il mister mi vede come terzino destro, un ruolo che mi piace e che ho già fatto in passato."