Al via i CAMPIONATI GIOVANILi e la S.M.CATTOLICA è il CLUB da battere
Ma il responsabile Paolo Bosi non sente alcuna pressione: "Siamo reduci da una stagione fantastica, però noi concepiamo il calcio in un'altra maniera"
E' il giorno del via ufficiale dei campionati giovanili (a livello regionale al via gli Allievi B di Merito, a livello provinciale al via tutte le categorie di Firenze e gli Juniores di Arezzo) e ci sembra giusto fare ripartire dalla società che nella stagione 2016-2017 la face da padrone: la San Michele Cattolica Virtus.
Un'annata fantastica culimnata con lo Scudetto conquistato nella categoria Giovanissimi, nella finalissima persa degli Allievi sempre per lo Scudetto in un pomeriggio estivo a Forlì da restare scolpito nella storia. San Michele Cattolica che quest'anno giocherà nella categoria Giovanissimi (VEDI FOTO) con lo SCUDETTO sulla maglia, un'effige che i ragazzi del 2003 dovranno ora onorare dopo i successi dei "colleghi" del 2002.
"E' questa la regola - osserva il responsabile della società Paolo Bosi - e noi la osserveremo con orgoglio. Il gruppo 2003 si spera che sia altrettanto forte, o almeno che possa percorrere un percorso simile ai più grandi. Noi non poniamo mai il risultati come obiettivo finale che è invece quello di portarli fino alla categoria Allievi Elite con un profilo importante per essere pronti a giocare il calcio dei grandi. Il 2003 è stato rinforzato con ragazzi bravi, Lorenzo Billi proseguirà il suo lavoro nel biennio".
Inizia una nuova stagione e la domanda di tutti è se e come la San Michele Cattolica saprà ripetersi dopo essere diventata la società... da battere. "Siamo reduci da un qualcosa di fantastico, ma per noi non è cambiato niente. Non sentiamo la pressione di doverci ripetere. Me lo chiedono in tanti, ma non è così. Noi concepiamo il calcio giovanile in maniera diversa. E' chiaro, selezionamo i ragazzi, cerchiamo sempre di fare squadre forti, però non parte tutto da lì. Ci sono tante variabili. L'obiettivo nostro è di saper lavorare globalmente sulla crescita umana e tecnica dei ragazzi. Il risultato è un esito di un processo che dura per tanto tempo. Noi dobbiamo dare una mentalità vincente al ragazzo, al di là che poi si vinca o meno. La filosofia è che non si deve mai partire dal risultato: noi stiamo facendo quello che abbiamo sempre fatto. I risultati certificano qualcosa, ma non abbiamo nessun tipo di "complesso da riconferma"".
Paolo Bosi
Detto del 2003, il primo campionato a partire a livello regionale è quello del 2002 con la San Michele Cattolica subito impegnata nell'insidioso derby cittadino contro l'Olimpia Firenze. "Abbiamo un gruppo che a livello tecnico è molto avanti e la conquista del titolo italiano ne è la dimostrazione. Abbiamo perso l'attaccante Campagna che è andato al Cesena e aggregato il difensore centrale Gabrielli al gruppo 2001. Inoltre Masi che abita lontano, ha chiesto di avvicinarsi a casa. Abbiamo preso alcuni ragazzi nuovo, come il difensore centrale Mariani che arriva dalla Fiorentina, l'attaccante Rexpaj che era al Pisa ma è cresciuto con la Fiorentina. E' arrivato anche l'esterno Magnelli dall'Impruneta, un ragazzo molto interessante. Abbiamo poi cambiato il portiere: Basile è andato all'Arezzo e al suo posto c'è Vannini che arriva proprio dall'Olimpia Firenze".
Due uscite nel gruppo dei quattro allenatori della fasce più grandi. Hanno lasciato il club Morrocchi e Vallini, è arrivato Gabriele Sarti alla guida del 2002, mentre Mirko Alla segue il 2005 passato nei Giovanissimi B. Inizia invece l'undicesima stagione consecutiva con la società giallorossa Francesco Gozzi, da sempre con il gruppo più grande, quello degli Allievi. "Per lui però è sempre come fosse la prima. Ha una capacità incredibile di ricaricarsi e di trovare sempre stimoli nuovi. Gozzi ha sempre l'energia dell'esordiente e l'esperienza del veterano".
Bosi tiene a fare una precisazione sulla bontà delle scelte fatta dalla LND Toscana sull'adozione dei campionato regionali Elite. "Non c'è dubbio che stanno favorando la crescita di tutto il movimento toscano. Sono campionati difficili, durissimi, direi tecnicamente migliori di quelli che fanno società professionistiche di serie C. Chi esce vincitore parte automaticamente come favorito nella fase nazionale perchè arriva da una stagione di grandi difficoltà. L'introduzione anche nella categoria Allievi B del campionato regionale ha colmato un'altra lacuna: prima c'era una sorta di distacco e un anno di poca crescita, anche se, altra faccia della medaglia, ti consentiva forse di poter aspettare quei ragazzi ancora indietro".
La nuova stagione porta infine una novità in casa San Michele Cattolica. "Riallacciandomi al discorso fatto prima, per noi fare calcio giovanile significa anche dare un servizio alle famiglie. Crediamo che il ruolo delle società sportive imponga non solo di fare buona squadre, ma anche di aiutare i ragazzi nella loro vita scolastica. Per questo abbiamo introdotto a San Michele la possibilità per loro di poter situdiare prima o dopo gli allenamenti direttamente da noi. Abbiamo persone che fanno servizio civile che sono a disposizione dei ragazzi aiutandoli e seguendoli nello studio".