GIOVANE CALCIATORE sconfitto da un MALE INCURABILE
Niccolò Parigi aveva 17 anni ed era un promettente attaccante figlio dell'ex presidente della Sales Firenze
"A 17 anni la vita dovrebbe iniziare, non finire. Ciao Nicco, ora hai un posto privilegiato per vedere le nostre partite.... La famiglia Sales si stringe in un unico abbraccio alla famiglia Parigi".
Con questo post sulla sua pagina facebook la soceità Sales di Firenze ha voluto ricordare un suo giovane calciatorem Niccolò Parigi, scomparso per un male incurabile a soli 17 anni. Un destino crudele per lui che rattrista tutto il mondo del calcio toscano. Alla società fiorentina stanno arrivando in queste ore tante attestazioni da parte di tante società della nostra regione. Anche la redazione di TOSCANAGOL si associa al dolore e al lutto della famiglia di "Nicco".
Pubblichiamo qua sotto l'articolo del quotidiano LA NAZIONE cronaca di Firenze che ricorda il ragazzo.
Con i suoi gol aveva deciso tante partite. Ma stavolta, non è bastata la sua classe, la sua umiltà, il suo indiscusso carisma. Niccolò Parigi, classe 2000, studente del Peano e attaccante della Sales, non ce l’ha fatta. Oggi alle 15.30, all’oratorio di via Gioberti, si svolgeranno i suoi funerali. Aveva scoperto il male proprio giocando a calcio, la sua passione: sembrava un fastidioso infortunio, era invece un tumore.
Niccolò è il figlio di Maurizio, ex presidente della Sales. Anche i suoi nonni, Marcello e Gianna, hanno il colore gialloblù nel sangue. E il "Paro" cresce bene: sin da piccolino indossa la maglia numero dieci e la fascia di capitano. Con il mister Antonio Nuti, l’anno scorso negli Allievi B, segna una caterva di reti. Con il suo piede, il sinistro, ma anche di destro e su punizione.
"Mi raccomandavo con i miei ragazzi che facessero una colazione sana – racconta Nuti, commosso – e lui si presentava alla colazione al bar il Pappagallo, mangiava pane e mortadella con la spuma bionda. Ma entrava in campo e faceva tre gol". Quella che sembrava la sua annata più bella, si conclude però con la scoperta del male. Nonostante ciò, resta al fianco degli amici e della squadra, che continua a giocare per lui, sperando di rimandare quell’orribile triplice fischio.