SERIE D, VIAREGGIO quale futuro? Tutto tace nel club bianconero
L'analisi di Giovanni Lorenzini: "Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? A un mese dalla salvezza nessuna novità concreta"
CUORE DI ZEBRA
(Riflessioni e divagazioni sulle vicende calcistiche bianconere viareggine)
CHE SI SIANO rimboccati le maniche e stiano lavorando, è fuori di dubbio. Che però non siano tutti baci e abbracci ma qualche petalo e tante spine, sembra scontato: il 'nuovo' Viareggio, quello nato dalla rivoluzione d'inverno (dicembre 2016) e fortificato - tecnicamente - dalla salvezza sul campo di Sarzana, nell'indimenticabile playout con la Fezzanese, sta sicuramente vivendo una fase molto delicata.
Ma come dice un vecchio detto africano (diventato poi un titolo di un film) 'quando sei nato non puoi più nasconderti'. In altre parole, la dirigenza bianconera deve avere la forza di farsi sentire e vedere, coinvolgendo il Comune e la città, anche correndo il rischio di arrossire se qualche scelta che sembrava scontata (a cominciare dalla conferma di Carlo Bresciani in panchina) non andrà in porto, o se all'orizzonte si preannunciano altri mesi all'insegna delle tre S 'sudore, sacrifici e, sportivamente, sangue'.
Fare calcio, non solo a Viareggio (basta vedere cosa è accaduto lungo la costa e nell'entroterra con storiche società che di fatto sono sparite, dove i 'cinesi' della serie A... sono imprenditori del settore lapideo con una grande passione per il calcio) è sempre più difficile, soprattutto quando c'è da fare i conti con una zavorra che viene dal passato.
MA A QUESTO punto c’e’ da essere pessimisti o ottimisti sul futuro bianconero? Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Interrogativi con più risposte: forse è opportuno essere solo realisti e prendere atto che - ovviamente speriamo di essere smentiti dai fatti futuri - dopo quasi un mese da quell'indimenticabile 21 maggio 2017 (il giorno della salvezza), l'effetto-pericolo scampato non ha prodotto gli anticorpi per scacciare l'incubo di un calcio viareggino bianconero ancora malaticcio.
Giovanni Lorenzini