"Sono ORGOGLIOSO del comportamento di mister BRACHI e dei GIOCATORI"
Il diesse dello Scandicci Lorenzo Vitale risponde alle accuse della Sangiovannese dopo le due partite giocate in tre giorni
Le accuse che arrivano da San Giovanni Valdarno non riesce proprio a capirle e così Lorenzo Vitale, diesse dello SCANDICCI chiede a TOSCANAGOL di poter esprimere il suo pensiero su quanto è successo mercoledì pomeriggio al "Turri" dopo il recupero del match con la Sangiovannese. Il suo intento è di stoppare ogni polemica, come pure di "difendere" l'operato di mister Brachi e della squadra.
"Ho letto e sentito cose molto brutte da parte di tesserati della Sangiovannese - dice - e solo perchè siamo in serie D non saranno oggetto di procure federali o giustizia sportiva. Essere tacciati di antisportività non è bello e quindi rimandiamo indietro ogni critica e contestazione. Le offese non ci toccano, anche se ci feriscono. Cosa c'entra mister Brachi? Ho letto che ce l'hanno in particolare con lui. Ha invece fatto il suo dovere, come i ragazzi: hanno eseguito quello che ogni domenica gli chiede la società, andare in campo, onorare la maglia e cercare di portare a casa il risultato. E io sono orgoglioso di loro".
Allo Scandicci viene rimproverato, in riferimento alla prima gara di domenica, quella sospesa, di aver "incitato" l'arbitro a interromperla. "Non è vero assolutamente. Noi volevamo finirla, anche perchè non mancavano tre minuti, bensì sette più almeno quindici di recupero ,visto che il gioco era stato interrotto ben tre volte nel primo tempo quando l'arbitro si era fatto male ed ha richiesto le cure. C'era dunque tutto il tempo per poter recuperare il risultato come insegnano tante storie del calcio. Restando a quella partita, lo Scandicci la stava perdendo meritatamente perchè la Sangiovannese aveva fatto meglio di noi. Siamo stati fortunati dalla forfait dell'arbitro e beneficiati da un regolamento che sono il primo a non ritenerlo giusto".
Perchè si accusa lo Scandicci di aver giocato con "il coltello tra i denti" la seconda partita? "Questo davvero non lo. Cosa dovevamo fare? Scansarci? Avevamo 44 punti in classifica e una salvezza ancora da conquistare. Con il punto preso siamo saliti a 45 e non siamo ancora matematicamente salvi. Posso dire agli amici di San Giovanni Valdarno che noi ci saremmo comportati così anche se avessimo avuto 47 punti anche se avessimo giocato contro il Gavorrano di un amico fraterno come Pippo Vetrini. La mia storia di diesse dice questo: le mie squadre hanno sempre onorato gli impegni e state tranquillo che lo faremo anche domenica prossima a Fiorenzuola e poi con la Ribelle. Noi non regaliamo niente perchè il calcio mi ha insegnato questo: a me nessuno l'ha mai fatto e io mi comporto di conseguenza".
Il diesse ribadisce la sua soddisfazione per il comportamento della squadra. "Sono orgoglioso di quanto fatto nell'arco di tutto il campionato. Questi tre giorni, queste due partite con la Sangiovannese sono lo specchio della nostra stagione e del fatto che siamo capaci di tutto, nel bene o nel male, di vincere su tutti i campi o di perdere contro il Castelfranco Emilia".