Le IDEE di ANDREA AGATENSI per rilanciare il CALCIO a PONTASSIEVE
"Cercheremo persone sul territorio per tutelare la storia di una piazza che ha potenzialità enormi"
Interessante intervista ad Andrea Agatensi che riprendiamo dalla pagina facebook del Pontassieve, il club dove è tornato da poche settimane per ricoprire il ruolo di Direttore Generale. Tanti gli argomenti trattati, dal suo ritorno, alla sua carriera, agli obiettivi preposti.
Andrea, parlaci un po' della tua prima esperienza a Pontassieve. "La mia prima esperienza a Pontassieve inizia nell'anno 2000, scelto dall'allora Claudio Chincoli per allenare i Giovanissimi Regionali 1986. Qui è iniziata la trafila da allenatore con il gruppo dell 1986, del 1988', del 1989, del 1990, 1991, 1992 fino alle cariche di responsabilità che poi mi hanno portato ad occuparmi nell'ultimo anno di Juniores e di Prima Squadra. Nella stagione 2007/2008 siamo riusciti a vincere ai play off il campionato di Promozione con uno Stadio Comunale strapieno contro il Fonte Belverde grazie al gol di Grimaldi. Grande successo fu anche la vittoria del campionato Juniores Provinciali con Lorenzo Rontani, mentre l'allenatore della Prima Squadra era Massimo Massi. Qui purtroppo ci siamo divisi perché le idee e i programmi non collimarono, ma comunque Pontassieve è sempre rimasta dentro di me e nel mio cuore. È sempre stata la squadra della quale per prima la Domenica pomeriggio chiedevo il risultato e ho gioito molto negli ultimi anni dei successi ottenuti".
Cosa ha fatto Andrea Agatensi in questi 9 anni? "Io in questo tempo mi sono aggiornato perché credo che per migliorarsi non basta accontentarsi di quello che si è, ma bisogna sempre documentarsi. Al di là dei corsi dei quali siete al corrente ho girato e mi sono occupato di scuola calcio alla società della Tre Esse, ho fatto un'esperienza breve, ma intensa per quanto riguarda l'Eccellenza a Fiesole Caldine e poi 5 anni all'Olimpia Firenze dove mi sono occupato di puro settore giovanile, ma i risultati sono stati soddisfacenti e abbiamo portato questa società a crescere. Quest'anno ho collaborato con la Sales durante il corso di direttore sportivo, ma appena arrivata la chiamata del Pontassieve non ho esitato a decidere di venire qui".
Quale ruolo vieni effettivamente a ricoprire nella nostra società? "Nel momento in cui il presidente mi ha chiamato mi ha chiesto di occuparmi della struttura a trecentosessanta gradi cioè dalla gestione della Prima Squadra alla scelta dei collaboratori che avrò. Diciamo che gestisco la gestione tecnica dalla Prima Squadra alla Scuola Calcio. Quello che voglio riportare a Pontassieve e voglio sia rispecchiato nella scelta dei miei collaboratori di fiducia è lavorare con persone del territorio. Nella scelta dei miei collaboratori dunque che sceglierò tra quelli esistenti e non solo valuterò molto questo aspetto. Dal Mugello, al Valdarno, a Firenze Sud, difficilmente si andrà a prendere gente molto più in là perché la storia del Pontassieve non si può disconoscere, Pontassieve è un punto di riferimento, Pontassieve è una piazza che sa incendiarsi per il calcio. Oltre che da un punto di vista tecnico nell'organizzazione, nel cercare di creare una miglior organizzazione possibile da un punto di vista di gestione, di strutture, di brand, di crescita, nella comunicazione, nel commerciale, nella comunicazione. Sono cose di cui mi farò da traino perché secondo me al giorno d'oggi non si possono dimenticare. Il mio punto fermo comunque è creare un gruppo di lavoro dal punto di vista tecnico e organizzativo".
Quali sono invece gli obiettivi futuri della società per riportare Pontassieve ai vertici? "A livello di squadra voglio cercare di creare che le due squadre di riferimento, quindi Juniores e Prima Squadra, che trasmettano emozioni a chi viene a vederle. Squadre che abbiano una propria identità, la forza di farci divertire, di farci emozionare. Le persone che porto sono sicuramente persone che per la maglia daranno tutto da allenatori, a giocatori, a tutto il resto. A livello di settore giovanile c'è sicuramente da eliminare il buco della categoria Allievi da colmare e da qualificare per conseguire se non ora con il tempo le categorie che servono per attrarre maggiormente i giocatori, partendo da un provinciale si penserà ad arrivare ad un regionale e poi chissà ad un'élite. La scuola calcio vogliamo riqualificarla in maniera importante sia da un punto di vista tecnico che organizzativo con persone che in qualche modo sappiano lavorare in funzione dei ragazzi e non per sé. A livello di strutture mi auguro che la mia presenza possa essere un incentivo maggiore da parte delle persone addette a creare per esempio il famoso Sussidiario in sintetico che io ritengo un passaggio indispensabile".
Cosa ti ha spinto a venire a Pontassieve più di altre società? "Sicuramente le persone. Mi sembrano tutte in gamba, persone serie con grande voglia di lavorare e che hanno avuto grandissima volontà nel contattarmi e nel farmi sentire importante, al centro di un progetto per il quale vedo grandi prospettive".
Infine qual è il messaggio da mandare ai nostri tifosi? "E' sicuramente quello che adesso c'è da lavorare, pochi proclami. Dobbiamo lavorare a fari spenti con persone che sposano la causa è credono in quello che si deve andare a fare. È l'unico modo".