"Mio figlio colpito da un PUGNO e i dirigenti avversari APPROVANO"
Juniores Lucca, lettera di denuncia da parte del vicepresidente della Folgor Marlia Gino Toschi dopo il match contro il Migliarino
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Gino Toschi, vicepresidente della Folgor Marlia, a seguito del grave episodio che ha visto coinvolto il figlio Tommaso durante il match di Juniores Lucca Migliarino - Folgor Marlia giocatosi sabato 18 febbraio.
Scrivo la presente in qualità di genitore e di vicepresidente della ASD Folgor Marlia per rappresentare il grave fatto accaduto sabato pomeriggio ultimo scorso durante la partita, della categoria Juniores, POL. SD Migliarino – ASD Folgor Marlia disputata al campo sportivo di Arena Metato (PI). Mio figlio, che milita nelle file della Folgor Marlia, con il gioco fermo per una punizione fischiata dal direttore di gara (per altro una direzione ottima), è stato violentemente colpito con un pugno dal n. 11 della squadra avversaria ed è rimasto per diversi minuti riverso a terra con il volto sanguinante. Ho portato mio figlio al Pronto Soccorso di Lucca dove gli sono stati applicati due punti di stura alla palpebra e sottoposto a TAC. Fortunatamente l’esame diagnostico ha rivelato “solo” un trauma cranico anche se siamo in attesa della visita oculistica per valutare un’ipotesi di distacco della retina.
Il comportamento del giocatore della SD Migliarino, già di per sé, è a dir poco inqualificabile e inammissibile fuori, ma lo è soprattutto dentro un campo di calcio; certi individui dal comportamento violento non dovrebbero praticare questo genere di sport. Ancor più sconcertante è ciò che è avvenuto successivamente: dopo diversi minuti mio figlio è riuscito a rimettersi in piedi e, incamminandosi verso gli spogliatoi, passando davanti la panchina della squadra avversaria, si è sentito urlare contro dal massaggiatore/accompagnatore del Migliarino che il loro calciatore aveva fatto bene a tirargli un pugno. Ma non è finita qui! Un dirigente accompagnatore della Folgor Marlia ha proposto al calciatore che aveva compiuto il gesto violento, di accompagnarlo da mio figlio per le scuse e per una chiusura pacifica dell’increscioso fatto; ebbene, il soggetto in questione, ha risposto al nostro dirigente che lui non doveva le scuse a nessuno ed era contento di ciò che aveva fatto.
Ovviamente dalla SD Migliarino non è pervenuta alcuna telefonata per sincerarsi delle condizioni di salute di mio figlio né, tanto meno, nessuna comunicazione di scuse.
Quello che voglio stigmatizzare è che il tanto reclamizzato “rispetto per l’avversario” e “fair play sui campi da gioco” non potrà mai concretizzarsi se ai ragazzi viene insegnata la prepotenza anziché la sportività. La dimostrazione sta in ciò che è avvenuto sabato pomeriggio: fin quando una società sportiva permetterà che in panchina si siedano individui che applaudono chi è violento e approvano tali comportamenti, il calcio non potrà mai essere una scuola di sani principi.
In attesa che la Giustizia ordinaria valuti le responsabilità di chi ha commesso il fatto e della società che lo ha tesserato, mi auguro che l’ente preposto commini al ragazzo una sanzione esemplare che serva da monito a tutti gli altri e faccia capire che il calcio e la boxe sono due sport diversi.
Gino Toschi
Resta inteso che la nostra redazione, come nostra abitudine per dovere e completezza di cronaca, resta a disposizione della società Migliarino per avere una loro spiegazione e versione dei fatti.