Trentatré anni, di professione “assistente alla poltrona” presso uno studio dentistico, per passione “centrocampista” della Libertas Lucchese femminile, squadra in cui milita da inizio stagione.

Dopo aver provato diverse tipologie di sport, Daria Nannelli approda al mondo del calcio a soli dodici anni: dall' Under 16 alla serie A, Daria ha arricchito il suo bagaglio di esperienza come giocatrice iniziando a giocare nel Firenze, l'attuale Fiorentina Femminile, per entrare in estate a far parte del team Libertas.

Dopo essere stata lontana dal campo di gioco per circa due anni, Daria ha dato attenzione al progetto dell'allenatrice Elena Bruno. "All'inizio ci ho pensato un po', perché la mia lontananza dai campi era dovuta alla mia impossibilità di conciliare la mia passione con il mio lavoro, poi ho accettato pensando a cosa potessi trasmettere, attraverso le mie precedenti esperienze, a questa società".

Ed è proprio grazie alla sua esperienza e a quella di alcune sue compagne, che la scorsa domenica, il team rossonero è riuscito a battere il Monsumanno prendendo il comando sulla classifica del campionato di serie D. "Eravamo coscienti del fatto che sarebbe stata una partita difficile, ma avevamo le carte giuste per vincere: avevamo la voglia e la determinazione, ma soprattutto avevamo la voglia di dimostrare a coloro che non credevano nella Libertas che ce l'avremmo fatta. Ci abbiamo messo il cuore e la passione e il risultato è abbastanza visibile. Abbiamo un obiettivo e stiamo lottando per raggiungerlo". 

Come in ogni squadra che si rispetti, tra le diverse personalità e le diverse esperienze, la ricerca della affinità di gruppo è uno degli obiettivi comuni, su questo la centrocampista rossonera rivela "L'essere uniti, il rispetto delle regole e il sacrificio sono sicuramente i nostri punti di forza; al contrario, il nostro punto debole è l'emotività e l'inesperienza delle giovani giocatrici, che si trovano a dover affrontare avversari che hanno maturato un certo tipo di esperienza sul campo. Su questo ci stiamo già lavorando".

"Non c'è nessuna che prevale sulle altre - dice Nannelli - per me sono tutte allo stesso livello. Ognuna di loro dimostra quotidianamente la voglia di apprendere la tecnica, la determinazione e la passione, tutte qualità che, se sfruttate al meglio, possono dare molte soddisfazioni sia a livello personale, sia per la squadra".

Oltre ad avere parole di affetto per le sue compagne, la rossonera Nannelli riserva anche parole di lustro per lo staff e per la dirigenza della società della Libertas. "La Libertas è nata per dare l'opportunità a tutte le ragazze che amano questo sport di provarci e di dimostrare che il calcio femminile è una realtà che a poco a poco sta acquisendo visibilità. Elena e la dirigenza credono in questo progetto provando a far cambiare idea a coloro che non credono alle donne come calciatrici. Un merito importante va anche a tutti i genitori che, con molti sacrifici, hanno deciso di affiancare le proprie figlie in questa avventura dando la propria disponibilità. All'interno di questa società si respira un'aria familiare dove tutti sono pronti a mettersi in gioco e a dare il meglio di sé per la recita collettiva. Il calcio non è solo dare un calcio un pallone ma rispetto, sacrificio, solidarietà, cultura e amicizia: queste sono tutte cose che la Libertas insegna alle sue ragazze".

Pensando al futuro, ai suoi sogni, alle sue ambizioni, Daria confida: "Il sogno di qualsiasi giocatrice è di arrivare a giocare in società di alto livello e, perché no?, anche nella nazionale. Io le mie soddisfazioni in campo calcistico le ho avute. Per ora sto lavorando per avere una vita serena e indipendente, ma soprattutto mi auguro di continuare a dare un contributo positivo a questa società in campo e fuori. Crescere insieme servirà a tutte".