Roberto Grazzini
fonte: www.iltirreno.gelocal.it
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Purtroppo a volte il Natale racconta storie di persone eccezionali che ci lasciano proprio nel giorno più bello dell’anno. Brunetto Meucci era una sorta di leggenda e non solo nel borgo natio di Ponte Buggianese. Per una vita le sue mani esperte, forgiate dall’enorme bagaglio di professionalità ed esperienza, unite all’entusiasmo e l’umanità per il lavoro che amava, hanno rimesso in piedi generazioni di atleti infortunati. Cordiale e disponibile, aveva tempo e massaggi per tutti. Se esisteva anche una minima possibilità di recuperare un giocatore, con Brunetto si poteva fare. Come del resto spesso accadeva che l’acciaccato di turno, visitato dal massaggiatore della società d’appartenenza, pur rispettandone la diagnosi, voleva in ogni caso il parere di Brunetto.
Dei suoi servigi ne ha fatto buon uso per quasi un ventennio pure l’Empoli FC di cui è stato fisioterapista della prima squadra. Il presidente Fabrizio Corsi e tutto lo staff lo piangono in una nota ufficiale del club. Un tocco magico, al limite del miracoloso, ma che non gli è servito nella dura e breve battaglia personale contro la malattia, affrontata con estrema dignità e col suo solito spirito battagliero. Se n'è andato la notte tra il 24 e il 15 Dicembre circondato dall’amore della moglie Tiziana ed i figli Chiara e Marco, distrutti dal dolore.
La bicicletta, le partite a carte per prendersi in giro al bar e le “mangiate” con gli amici erano le semplici passione di questo pontigiano doc, ex infermiere all’Ospedale di Pescia prima di dedicarsi, anima e corpo, ai massaggi ed alla fisioterapia. Innumerevoli i ricordi, gli attestati di stima ed i saluti sui “social”. Ma è ancor più impressionante la folla presente per la cerimonia funebre di lunedì pomeriggio, 26 dicembre. La chiesa di San Michele Arcangelo è già stracolma alle 14. Nonostante sia Santo Stefano, c’è tutta la Toscana calcistica a salutare con gli occhi lucidi, per l’ultima volta, una persona la cui qualità, a parte il lato professionale, era principalmente quella di farsi voler bene.
Roberto Grazzini
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