CLAUDIO SANTINI racconta la sua trasformazione in "RE DEL GOL"
"Nel Montecatini sono impiegato come seconda punta, spreco meno energie e sono più lucido vicino la porta"
Filo diretto con CLAUDIO SANTINI, il bomber del girone E della serie D con 22 reti.
Come si può definire questa stagione a Montecatini? La più bella della sua carriera o quella della definitiva esplosione? “È stata una annata speciale e sicuramente se dovessi pensare a un annata migliore non ne troverei. È stata bella anche perché sono stati tanti i fattori positivi, un gruppo fantastico, dei compagni che prima di essere compagni sono veri amici, una società che mi ha coccolato come un figlio per farmi rendere al massimo.”
C'è un discorso tecnico che spiega il perché di tanti gol? Finora non aveva segnato mai così... “L’allenatore ha saputo far tirare fuori tutto quello gli atri non erano riusciti a farlo negli anni precedenti. Maneschi mi ha fatto rinascere, impiegandomi in un ruolo che sento mio e nel quale mi esprimo al top.”
Già, il ruolo. Tutto sembra nascere da un impiego tattico diverso. “E’ così e lo dico senza niente togliere alla serenità e alla sicurezza in me stesso che mi hanno fatto sentire tutta la società e i compagni quest'anno”
Cosa è cambiato nella sua maniera di giocare? “Negli anni precedenti ho avuto sempre allenatori che per la mia grande disponibilità al sacrificio mi facevano fare ruoli più volti a disturbare gli avversari e a recuperare palloni: così arrivavo davanti alla porta troppo stanco nelle poche occasioni che mi capitavano. Quest'anno ho avuto la possibilità di gestire meglio le mie energie per finalizzare.”
In pratica Maneschi lo ha impiegato come seconda punta? “Sì, mi ha dato la libertà di decidere quando fare una corsa in più per la squadra e quando riposare per avere maggior lucidità. Diciamo che mi ha dato carta bianca per giocare come volevo. Tutto questo ovviamente senza far mancare il mio aiuto in fase di non possesso.”
Si dice anche che la presenza di un centravanti di movimento come Ferrari l’abbia aiutata nel senso che tanto “lavoro sporco” l’hai fatto lui. “Sicuramente Ferrari mi ha dato una grande mano perché ha caratteristiche opposte alle mie e impegnava la difesa avversaria nelle palle alte e negli scontri fisici mentre io giocavo per le seconde palle. È anche vero però che nonostante la sua assenza le cose non sono cambiate poi più di tanto. Questo vuol dire che tutti i miei compagni sono fortissimi.”
Una stagione fantastica per lei e per la squadra. Quanto si aspettava che andasse così quando l’hanno ti hanno chiamata? “Nessuno credeva in una stagione simile, ma io quando sono arrivato e ho visto chi avevo negli spogliatoi al mio fianco un piccolo sogno di fare qualcosa di grande l'ho sempre coltivato. Infatti al presidente e a altri dissi di tenere sempre i piedi per terra, ma che non ci dovevamo mai togliere la voglia di sognare. Perché la squadra è composta di giocatori molto forti che negli anni precedenti magari non hanno avuto molta fortuna. Ma la ruota gira come sappiamo tutti.”
Ora c'è la ciliegina playoff… “Ci teniamo a fare bene perché sarà una vetrina molto importante. Non arriveremo certo demotivati.”
Sono giorni lieti per Claudio Santini perché oltre ai successi sul campo, c’è quello nello studio. Da pochi giorni si è laureato insieme ai compagni Di Vito e Mazzanti. “E’ un’annata stellare in tutto. Ringrazio i miei compagni di avventura calcistici e di studi Gregorio e Roberto. Abbiamo fatto un percorso insieme, un’esperienza bellissima. Io e Mazzanti siamo amici da tanto! Scuola insieme e un anno a Gavorrano in cui abbiamo condiviso anche la casa. Siamo migliori amici. Con Di Vito ci conoscevamo dall'Università e per noi è il primo che siamo insieme, mentre con Mazzanti erano insieme l’anno scorso a Montemurlo.”
Torniamo al Santini calciatore, ora si sa dunque che lei può anche essere un grande bomber, però deve giocare da seconda punta… “Sì, penso sia una prerogativa per il futuro, ho la convinzione che questo sia il mio ruolo.”
Magari anche in categoria superiore, perchè è chiaro che ora potrebbe tornare nel mirino di società professionistiche. “Spero! Ancora credo nel sogno che coltivo da quando sono piccolo. E poi esempi come Vardy del Leicester e Lapadula del Pescara mi danno la forza di sperarci sempre. Spero di tornare nei professionisti e di farlo da protagonista.”
Pronto dunque a lasciare Montecatini. “Purtroppo sì. Ma rimarrà sempre nel mio cuore, purtroppo le mie ambizioni si discostano da quelle della società.”
Si vocifera di un interessamento del Gubbio che ha appena vinto il campionato. “Di voci ne ho sentite tante, ma fortunatamente non sono uno che si fida delle di quello che si sente dire. Aspetto qualcosa di concreto e poi deciderò con l'aiuto del mio procuratore Osvaldo Mannucci. È ovvio che Gubbio è un posto ambito e una società importante. Sarebbe bello giocarvi.”
Si dice che il presidente eugubino si sia innamorato di lei. “Speriamo sia vero!!!”
In ogni caso, chi prenderà Santini dovrà sapere come impiegarlo e sfruttarlo al meglio. “Esatto! Quello sarà fondamentale per il mio futuro. Ci sarà comunque tempo per pensarci, ora voglio finire bene questa stagione con la maglia del Montecatini.”