"Noi ULTIMISSIMI e i tifosi avversari che ci facevano i COMPLIMENTI"
L'allenatore della FORTIS JUVENTUS Lorenzo Smacchi racconta quello che è successo mercoledì scorso a Ravenna
Storie di calcio, quelle belle che sanno ancora suscitatare emozioni, che fanno da contraltare a quelle becere che troppo spesso siamo costretti a raccontare. Come quella che descrive LORENZO SMACCHI, da poche settimane allenatore della FORTIS JUVENTUS in serie D e che è accaduta mercoledì scorso nel posticipo del campionato a Ravenna.
"Devo essere sincero - scrive Lorenzo sul suo profilo facebook - mai e poi mai mi sarei aspettato di descrivere ciò che ho vissuto durante la partita di campionato Ravenna-Fortis Juventus (36 punti vs i nostri 11) ma al di là della ottima prestazione, aldilà delle occasioni sprecate, aldilà di tutto. Quello che ho provato è stata un emozione fortissima quando nel arco di cinque minuti di gioco all'incirca al 15' del secondo tempo dove la mia squadra stava imponendosi sul campo avversario sotto tanti punti di vista colpendo anche una traversa e un palo".
Poi è successo il "fatto". "Nel momento del palo e della traversa mi sono girato per il rammarico del non gol ed è lì che in tribuna ho incrociato lo sguardo di alcuni tifosi del Ravenna , persone di una certa età con la sciarpa giallorossa al collo, persone che molto probabilmente hanno visto partite su partite. Ad un certo punto mi accorgo che 3-4 di loro mi iniziano ad applaudire vociando "bravo Mister " , "giocasse la nostra squadra come la vostra" e atteggiandosi come dire "avete proprio sfortuna " e continuando a battermi le mani quasi alzandosi in piedi."
Fatti inconsueti sui campi da calcio... "Così dopo pochi attimi e un po' di stupore capisco quello che stava accadendo. Non stavano sfottendo, ma stavano acclamando me e la mia squadra, ultima schiantata sulla carta ma non sul campo. Mettendo sotto una società dal passato di livello professionistico. Mi sono sentito importante nonostante la mia giovane età per allenare una squadra di Serie D. Così facendo la mia prima risposta spontanea è stata quella di ricambiare tali persone/ tifosi con un applauso e una mano sul cuore. Una situazione che nel calcio di oggi stenta ad esserci, ma invece in loro ho trovato la sportività che in questo mondo manca ormai da molto tempo."
Una grande sorpresa e soddisfazione. "Tutto ciò mi ha colpito tantissimo e mi rende felice e orgoglioso di tutti i miei giocatori e di portare avanti questo campionato a testa alta. Grazie Fortis, ma soprattutto grazie a quei 3-4 che mi hanno fatto vivere una gioia immensa che mi ricorderò per tutta La vita."