Negli USA vietano il COLPO DI TESTA per i ragazzi della Scuola Calcio
Ed in Italia? C'è davvero il pericolo reale che possano provocare traumi alla scatola cranica in formazione?
Faremo qualcosa anche in Italia? Leggete l'articolo qua sotto e poi riflettete: si parla tanto della salute dei nostri figli e poi ecco che un semplice colpo di testa può creare danni ad una scatola cranica ancora in corso di formazione. Negli Stati Uniti c'è stata una vera e propria "class action" per impedire negli allenamenti e nelle partite che bambini della Scuola Calcio colpiscano la palla con la testa.
E' un pericolo reale? Perchè non intervenire anche in Italia? Sono temi che proponiamo ai nostri lettori, ai responsabili delle Scuole Calcio, agli istruttori, ai genitori e al settore giovanile della Federazione Italiana Gioco Calcio.
L'intenzione diventerà una proposta e poi una nuova regola: vietati i colpi di testa. Il calcio, anzi, il soccer, cambia pelle: fino a 10 anni il gioco aereo sarà "strictly forbidden". Cioè proibito. E limitato per i ragazzi fino a 13 anni durante gli allenamenti. È la soluzione che la Federcalcio degli Stati Uniti ha trovato in risposta a una class action di genitori per gli infortuni alla testa. Riguarderà le accademie giovanili nazionali e i vivai dei club della Mls, mentre le nuove normative saranno in realtà soltanto delle raccomandazioni per altre società sportive che non sotto il diretto controllo della Federcalcio.
LA PROPOSTA — "Ciò che vogliamo fare è creare parametri e linee guida rispetto alla grande esposizione a potenziali infortuni alla testa", ha detto il capo dello staff medico della Federcalcio americana. Tra le nuove normative ce ne sarà una anche relativa alle sostituzioni con la possibilità di far uscire temporaneamente un calciatore che abbia avuto un sospetto trauma cranico.
CLASS ACTION — Il caso è scoppiato ad agosto 2014 e la class action era inizialmente diretta anche contro la Fifa. Un giudice - secondo quanto riporta il New York Times - ha poi stabilito che era possibile ricorrere soltanto contro la Federcalcio americana. "Con quest'iniziativa e le nuove normative - ha spiegato l'avvocato Berman che sosteneva la class action - abbiamo raggiunto il nostro obiettivo principale e non vediamo il bisogno di continuare l'azione legale". Secondo uno studio, ben 50mila ragazzi sono stati vittime di trauma cranico dal 2010 durante partite di calcio, più che in basket, baseball, softball e lotta messi insieme.
fonte: www.gazzetta.it